Neoformazioni cutanee e sottocutanee

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Le neoformazioni della cute e del tessuto sottocutaneo rappresentano una patologia di frequente riscontro. Esse possono avere un comportamento benigno o maligno, per cui la loro asportazione può avere uno scopo curativo, funzionale o cosmetico.

Un'attenta osservazione clinica può orientare il chirurgo sulla natura di tali neoformazioni, ma una diagnosi sicura può arrivare solo dall'analisi istologica.

L'asportazione chirurgica delle neoformazioni viene eseguita solitamente in anestesia locale.

Viene asportata una losanga di cute contenente la neoformazione lasciando un margine di cute sana attorno alla lesione. Si procede quindi alla chiusura della ferita con una sutura, spesso intradermica così da minimizzare gli esiti cosmetici (CASO A).

In taluni casi, a causa delle dimensioni o della sede della neoformazione asportata, il semplice accostamento dei margini, non consente la chiusura della ferita. Il chirurgo perciò sarà costretto a chiudere il difetto creato sfruttando la cute circostante (lembi cutanei - CASO B) oppure prelevando un sottile strato di cute da un'altra regione del corpo (innesto cutaneo - CASO C).

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Verranno poi applicati dei cerotti ad alta resistenza (Steri-Strip), per mantenere accostati i margini della ferita e diminuire la tensione sulla cicatrice.

Nei mesi successivi, particolare atenzione andrà rivolta alla cura della cicatrice che dovrà essere massaggiata con creme elasticizzanti e protetta dai raggi solari con creme a protezione totale.

Il fumo rappresenta, come in qualsiasi intervento, un ostacolo alla cicatrizzazione per cui è consigliata la sua sospensione.

Alternative all'asportazione chirurgica sono rappresentate da: crioterapia, dermoabrasione, dia termocoagulazione, asportazione mediante laser.

Queste metodiche producono con meccanismi differenti la distruzione della neoformazione, ma non permettono l'esecuzione di un esame istologico e quindi di una diagnosi certa: vanno quindi riservate a pazienti inoperabili e/o a piccole neoformazioni di natura sicuramente benigna.

Di fronte a pazienti portatori di neoformazioni neoplastiche, le cui condizioni cliniche non permettano un intervento chirurgico vanno considerate la radioterapia e la chemioterapia.

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Prof. Pier Camillo Parodi | Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Udine
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